Il seno è una parte importantissima nel corpo di una donna, l’emblema della sua femminilità. Molte di noi non si sentono a proprio agio e soddisfatte del proprio décolleté e vorrebbero averlo più alto, più sodo, più grande o più piccolo: insomma ognuna ha un difetto di cui vorrebbe sbarazzarsi. Con la mastoplastica additiva si possono correggere molti inestetismi del seno come l’asimmetria del volume o un eccessivo svuotamento.
La Dottoressa Ilaria Maggi, specializzata in chirurgia e medicina estetica, ci parla dell’intervento più richiesto dalle donne. Nel team di Clinic Medical Beauty si occupa soprattutto di chirurgia estetica del seno in particolare di mastoplastica additiva e riduttiva, mastopessi e ginecomastia. Scopriamo tutto quello che c’è da sapere su questo intervento così importante e delicato per la vita di una donna.
1. Cosa si aspettano le donne da una mastoplastica additiva?
Da una mastoplastica additiva le donne si aspettano sicuramente un seno più proporzionato alle curve del corpo, più pieno, più consistente e chiaramente più grande.
2. Quali sono gli inestetismi del seno che è possibile risolvere con la mastoplastica e con che risultati?
Con la mastoplastica additiva si può aumentare il volume del seno, correggerne uno svuotato e risolvere un’asimmetria di volume tra le due mammelle donando un aspetto più armonioso e pieno. Con questo intervento si può inoltre correggere il così detto seno tuberoso: si tratta di una malformazione che determina l’allungamento della ghiandola mammaria che a sua volta assume una forma di un tubo – da qui il nome tuberoso – con la parte inferiore del seno poco sviluppata.
3. In cosa consiste esattamente l’intervento?
L’intervento di mastoplastica additiva consiste nell’inserimento di una protesi mammaria attraverso un’incisione che può essere eseguita nel solco sottomammario o in quello periareolare. L’inserimento di questa protesi può essere effettuato a livello di una tasca sottomuscolare, di una sottoghiandolare o con la tecnica dual plane che unisce le due procedure appena nominate. L’intervento viene eseguito in anestesia di solito generale, io personalmente la preferisco. La sua durata è di circa un’ora e si hanno dei punti di sutura normalmente riassorbibili. Immediatamente dopo l’intervento si indossa una compressiva che consiste nel reggiseno post-operatorio e in una fascia elastica: questa guaina si utilizza nel caso in cui la protesi sia stata inserita a livello sottomuscolare. Normalmente non inserisco drenaggi. L’intervento si esegue in day hospital: questo vuol dire che il giorno stesso è possibile andare a casa con una terapia antibiotica e antidolorifica.
4. Che tipo di protesi utilizza? I nuovi modelli non vanno più sostituiti?
Utilizzo protesi in silicone, preferibilmente tonde ma quando è necessario o preferito dalla paziente uso protesi anatomiche. Questi dispositivi non si devono sostituire a meno che la paziente non voglia modificare le dimensioni o non abbia problemi come rigetto o rottura delle protesi.
5. Come scegliere la protesi più adatta e quali sono le forme più richieste?
La protesi più adatta dal punto di vista del volume è una che ingrandisce il seno compatibilmente con il desiderio della paziente ma soprattutto con i limiti anatomici che abbiamo: una protesi troppo grande, oltre ad essere sproporzionata, può creare problemi di smagliature per l’eccessiva tensione della pelle e problemi di rippling, ossia di visibilità attraverso i tessuti. Una protesi che abbia una base di impianto più larga dell’emitorace non è adatta. Per scegliere quella più giusta si prendono delle misure tra cui la base di impianto della mammella, la distanza tra il giugulo e la clavicola, il complesso areola-capezzolo e lo spessore del tessuto mammario. Per quanto riguarda la forma della protesi si decide per quella tonda o quella anatomica sia in base alla conformazione e alla costituzione del torace della paziente sia in base al gusto personale. Le più richieste sono tendenzialmente le tonde.
6. Com’è la convalescenza? Ha qualche consiglio per renderla più leggera?
La convalescenza è di circa 15 giorni. Nel caso in cui sia stata eseguita una procedura sottomuscolare ci sarà qualche doloretto in più rispetto a quella sottoghiandolare. Io consiglio, oltre al riposo, molto ghiaccio per alleviare il fastidio, seguire sempre la terapia e avere un po’ di pazienza.
7. Qual è il periodo ideale per scegliere di sottoporsi ad un intervento di mastoplastica?
Il periodo ideale per sottoporsi a qualunque intervento non è dato tanto dalla stagione, dal caldo o dal freddo. Qualunque mese dell’anno è fattibile purché si abbiano i 15 giorni di recupero post-operatorio. Per cui io dico sempre che è quello in cui la paziente riesce a ritagliarsi per sé 15 giorni da tutti gli impegni, che siano domestici o professionali, per seguire un decorso post-operatorio come si deve, fatto secondo criterio. La convalescenza è altrettanto importante, come l’intervento stesso in sala operatoria.
8. Quanto incide la percezione del proprio seno nella vita di una donna?
La percezione del seno nella vita di una donna è fondamentale, tanto che con l’intervento chirurgico al seno noi regaliamo il sorriso. Le pazienti sono più fiere, più sicure, si sentono più in ordine e in armonia, hanno una consapevolezza di sé maggiore e sono più felici.
9. Che consiglio può dare per rassicurare le donne che vogliono sottoporsi a questo intervento?
La mastostoplastica additiva è ormai un intervento standardizzato, tutti i rischi che esistono, che ci sono come in qualunque intervento chirurgico e che vengono spiegati chiaramente durante il consulto, sono calcolati e ridotti al minimo: è un intervento che ha innumerevoli benefici. Alle pazienti che hanno paura di scegliere questa procedura posso dire che tutte le donne che hanno superato il loro timore, dopo, hanno affermato “avrei dovuto farlo prima”.
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