Una pelle liscia, perfetta e senza inestetismi è quello che ogni donna vorrebbe avere. Ogni giorno ingaggiamo una lotta senza quartiere contro brufoli, rughe, cicatrici e inestetismi di ogni genere.
Mantenere una cute sana e luminosa richiede molta costanza e impegno: si parte da una skincare routine attenta e mirata fino ad arrivare ad una alimentazione sana, ricca di tutte quelle sostanze fondamentali per la nostra pelle come vitamine e antiossidanti.
Questo è quello che possiamo fare ogni giorno per prevenire gli inestetismi. Purtroppo però ce ne sono alcuni che compaiono indipendentemente dalla nostra volontà per le più svariate ragioni: lo scorrere del tempo, fattori genetici, cause ormonali o periodi di stress. Per fortuna in questi casi possiamo correre ai ripari grazie alla medicina estetica.
Tra i molti trattamenti disponibili il laser CO2 è sicuramente uno dei più innovativi ed efficaci. Questa tecnologia uniforma la pigmentazione della pelle, attenua i segni dell’invecchiamento e riduce inestetismi come cicatrici da acne, macchie, pori dilatati, rughe superficiali e smagliature.
Abbiamo parlato con la Dott.ssa Alessandra Pettini, specialista in medicina estetica e dietologia che oggi fa parte del team di Clinic Medical Beauty, occupandosi principalmente di trattamenti rigenerativi come biorivitalizzazione e laser CO2, infiltrazioni di botox e di filler a base di acido ialuronico oltre che di trattamenti per il rimodellamento corporeo.
Avere una pelle liscia e senza imperfezioni è molto importate per ogni donna e con il suo tocco delicato e professionale la Dott.ssa Pettini riesce ad esaudire i desideri delle sue pazienti. Per questo abbiamo deciso di chiederle di spiegarci nel dettaglio come funziona la tecnologia del laser CO2 e in che modo può essere la soluzione perfetta per avere una pelle “effetto photoshop”.
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Perché il laser Co2 si riconferma il miglior trattamento per il ringiovanimento viso?
I benefici del laser CO2 per contrastare l’invecchiamento cutaneo sono noti da anni e dimostrati dagli studi clinici.
Negli ultimi anni l’utilizzo del laser in medicina estetica ha fatto enormi passi in avanti e gli apparecchi attualmente disponibili sono altamente sofisticati e ne consentono rispetto al passato un uso più agevole, più sicuro con meno disagi per il paziente. Tra tutti i tipi di laser, il laser CO2 rimane uno dei più utilizzati in medicina estetica.
Il medico estetico ha a disposizione una gran varietà di strumenti per combattere l’invecchiamento del volto. La strategia di trattamento viene scelta sulla base dell’età del soggetto, del tipo di pelle e del danno cutaneo. Tra tutti, il laser CO2 trova indicazione in un ampia gamma di soggetti che presentano una pelle fotodanneggiata e/o esiti cicatriziali dell’acne.
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Quali sono gli inestetismi che risolve?
Oggigiorno il trattamento laser viene considerato la terapia di scelta per malattie di vari ambiti della medicina e soprattutto dell’ambito dermatologico. Il laser CO2 rappresenta lo strumento ideale per effettuare ablazioni con elevata precisione e in sicurezza, in ambito ambulatoriale.
Con il laser CO2 si possono trattare con successo cheratosi seborroiche (si tratta di placche di colorito marrone, screpolate, spesso rilevate e simili ai nei), alcuni nei, macchie solari, alcune cicatrici, fibromi penduli, verruche, piccoli angiomi, piccole cisti sebacee, xantelasmi (gli accumuli di grasso di colorito giallo a livello delle palpebre, tipici dei pazienti con elevati livelli ematici di colesterolo), callosità (soprattutto della pianta del piede).
Il trattamento dell’invecchiamento cutaneo con il laser CO2 viene definito dagli anglosassoni “resurfacing”, che letteralmente si traduce “rinnovamento della superficie”. A seguito di un resurfacing si possono sostanzialmente osservare due tipi di effetti: uno immediato a carico dell’epidermide, uno ritardato a livello del derma. Da subito la pelle apparirà più compatta sia come texture che come colore; risulterà più chiara e più omogenea. Gli effetti sul derma si possono apprezzare 1-2 mesi dopo il trattamento e sono quelli di una pelle più turgida e più luminosa. Questo effetto biostimolante a livello del derma perdura a lungo. Negli studi clinici la produzione di nuove fibre di collagene ed elastiche è stata osservata fino a 6 mesi dopo il trattamento.
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In cosa consiste la procedura e qual è il periodo migliore per scegliere il laser CO2?
La procedura consiste nel colpire con il raggio laser la superficie cutanea dell’area da trattare (più tipicamente viso, collo, décolleté, o comunque qualsiasi altra parte del corpo). L’impatto del raggio laser sulla cute determina perdite di tessuto puntiformi degli strati più superficiali. Il programma computerizzato, di cui l’apparecchio laser frazionato è dotato, fa sì che i punti della cute colpiti dal raggio laser siano tutti uguali ed equidistanti l’uno dall’altro. Solitamente l’insieme dei punti colpiti dal laser rappresentano il 10-20% dell’intera superficie trattata.
L’impatto del raggio laser comporta anche un forte riscaldamento del derma sottostante, che rende ragione dell’importante biostimolazione post-trattamento.
Nel giro di 2-3 giorni compaiono delle microcrosticine su ogni punto colpito dal raggio laser, che cadranno nell’arco di una settimana.
Il trattamento dell’intero viso dura circa 20 minuti, è minimamente doloroso e scevro da effetti collaterali seri.
Il resurfacing con laser CO2 ablativo è un trattamento che deve essere fatto nel periodo invernale, quando l’esposizione alle radiazioni ultraviolette è bassa.
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Come affrontare il post-post trattamento?
Il post-trattamento del resurfacing è importante tanto quanto il trattamento stesso. È necessario eseguire con attenzione tutte le raccomandazioni del medico per un recupero ottimale della pelle ed ottenere il miglior risultato.
Importante, per esempio, rimanere a casa nelle 48 ore successive al trattamento, quando la cute sarà arrossata e congesta e non va esposta a raggi UV o ad agenti infettivi od irritanti.
Quando in seconda terza giornata compaiono le crosticine, a quel punto ci si può truccare e tornare alle comuni attività quotidiane.
Altra cosa importante: le crosticine devono cadere da sole; quindi bisogna fare attenzione ad esempio a non strofinare bensì tamponare la pelle.
Infine, è fondamentale mettere la protezione solare 50+ per i 30 giorni successivi al trattamento.
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Con quale frequenza conviene ripetere il trattamento per mantenere i risultati ottenuti? E possono esserci controindicazioni dopo più sedute?
Per il trattamento dell’invecchiamento cutaneo la frequenza è di una o due volte l’anno, in considerazione della presenza di lesioni specifiche (come ad esempio cicatrici postacneiche, smagliature o rughe profonde). Nei casi più gravi, si possono considerare più trattamenti nell’arco di una stessa stagione. Deve essere, tuttavia, rispettato l’intervallo di almeno un mese tra un trattamento e l’altro.
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Che consiglio può dare per rassicurare le donne che vogliono sottoporsi a questo trattamento?
Gli attuali laser CO2 ablativi frazionati superpulsati sono degli strumenti molto sofisticati dal punto di vista tecnologico. Sono efficaci, precisi e sicuri.
I benefici del resurfacing possono essere apprezzabili già dopo un singolo trattamento e si mantengono nel tempo, tanto da rappresentare una terapia con un ottimo rapporto costo/beneficio.
È un trattamento tra quelli che io personalmente raccomando più volentieri perché è di grande soddisfazione per la gran parte dei pazienti.
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